Diritto privato, commerciale e amministrativo
08 Novembre 2025
Confermata dalla Suprema Corte la doppia condanna per esercizio abusivo e violazione informatica da parte di un tributarista.
La pronuncia della Cassazione 15.10.2025, n. 33866 mette nero su bianco una questione che da tempo agita il settore: dove finisce l’operatività legittima del tributarista e dove inizia l’abuso? La Quinta Sezione penale ha detto la sua e lo ha fatto confermando una condanna a 9 mesi di reclusione più 10.500 euro di multa. Due i reati contestati: quello previsto dall’art. 348 c.p. (esercizio abusivo di professione) e quello dell’art. 615-ter (accesso abusivo a sistema informatico). Ma andiamo con ordine.
La vicenda parte da una titolare di agenzia viaggi che si ritrova nel mirino del Fisco per irregolarità contabili. Niente di strano, se non fosse che quelle irregolarità derivano tutte dalle negligenze del suo consulente. Un consulente che si presentava come commercialista iscritto all’albo, ma che, come scoperto poi dalle indagini, commercialista proprio non era. E qui già la situazione si complica, perché l’operatore in questione aveva fatto molto di più che qualche dichiarazione fiscale.
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