Finanza e banche
07 Maggio 2025
L’EBA ha pubblicato una Dashboard ESG per monitorare i rischi climatici delle banche UE/SEE che evidenzia l’esposizione a settori ad alta intensità di carbonio, i rischi fisici e il grado di allineamento alla Tassonomia UE.
L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato una Dashboard ESG che offre indicatori aggregati e comparabili relativi ai rischi climatici per le banche UE/SEE. Tale Pannello, sviluppato per rispondere adeguatamente alle crescenti esigenze di trasparenza nella gestione dei rischi climatici nel contesto bancario, consente alle istituzioni finanziarie di valutare e comparare i rischi legati al cambiamento climatico mediante indicatori fondamentali.
Lo strumento si fonda sulle informazioni ESG che sono già state pubblicate dalle banche nelle loro comunicazioni, con un focus specifico sui dati relativi al Terzo Pilastro riportati il 31.12.2023 e il 30.06.2024. La sua principale finalità è analizzare i rischi associati alla transizione verso un’economia a basse emissioni, oltre a valutare gli effetti concreti del cambiamento climatico attraverso l’analisi dei rischi fisici emergenti. Fra le sue caratteristiche più rilevanti, è opportuno segnalare la sua capacità di monitore i finanziamenti “green” rispetto ai criteri della Tassonomia UE e alle definizioni di finanza sostenibile che vengono adottate internamente dalle banche, con l’obiettivo di offrire un quadro strutturato delle azioni implementate per raggiungere gli obiettivi ESG prefissati.
Rischio di transizione legato al clima – I dati raccolti dalla Dashboard mostrano che il settore bancario europeo appare fortemente esposto ai rischi di transizione legati al clima. In particolare, la quota di prestiti concessi a imprese operanti in settori ad alta intensità di carbonio, come ad esempio quello relativo alla produzione dell’acciaio o quello legato ai trasporti su lunga percorrenza, supera il 70% nella maggior parte dei Paesi, con una media complessiva del 61% registrata a giugno 2024. Tuttavia, questa percentuale è in diminuzione rispetto al 64% rilevato alla fine del 2023, segnalando un impegno crescente delle banche nell’orientare i propri portafogli finanziari verso una maggiore sostenibilità.
Rischio fisico – L’impatto dei rischi fisici derivanti dagli effetti diretti dei cambiamenti climatici, invece, risulta significativamente inferiore rispetto ai rischi di transizione. Osservando il Cruscotto, si può notare che le esposizioni bancarie verso aree sottoposte a rischi fisici significativi risultano essere al di sotto del 30% nella maggior parte dei Paesi analizzati. Tuttavia, con il progressivo aggravarsi degli effetti del cambiamento climatico e l’aumento della vulnerabilità di alcune aree, questo scenario potrebbe evolvere e portare tale dato ad aumentare anche in modo elevato. L’EBA, inoltre, invita a interpretare con cautela i dati relativi ai rischi fisici dal momento che sono presenti ampie differenze nella granularità geografica e nei metodi di valutazione utilizzati dai diversi istituti.
Green Asset Ratio (GAR) – La Dashboard, infine, evidenzia anche un indicatore molto importante per il settore bancario, ovvero il Green Asset Ratio (GAR). Tale KPI misura la percentuale delle attività finanziarie detenute in portafoglio che sono allineate alla Tassonomia UE e che, quindi, contribuiscono agli obiettivi ambientali e non arrecano un danno significativo. Dai dati riportati si può notare che il valore del GAR appare ancora molto basso, con una media poco al di sotto del 3% nei Paesi UE/SEE a metà 2024, anche se va segnalata una crescita molto moderata rispetto al 2,1% riscontrato alla fine del 2023. Il valore contenuto dell’indicatore riflette lo stato ancora transitorio dell’economia, in cui solo un numero limitato di attività riesce a dimostrare un pieno allineamento ai criteri della Tassonomia UE.
Conclusioni – L’EBA prevede aggiornamenti e perfezionamenti regolari della Dashboard ESG. Con la revisione in corso dei modelli legati al Pillar 3, le future versioni del Cruscotto integreranno eventuali evoluzioni normative, in particolare quelle riguardanti gli indicatori di allineamento alla Tassonomia UE, come il GAR. Attraverso questo nuovo strumento, l’EBA consolida il proprio impegno a favore della trasparenza, della comparabilità e della transizione del settore bancario verso un’economia più sostenibile.