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07 Agosto 2025
La storia di Prometeo ci insegna che, talvolta, anche le migliori intenzioni e l’altruismo possono attirare su di noi conseguenze negative. Questo articolo è dedicato ai “Prometeo in doppio petto”: altruisti, brillanti e, soprattutto, instancabili.
La mitologia greca narra di un Titano, Prometeo, dotato di un’intelligenza straordinaria e di una saggezza profonda, che amava l’umanità più di ogni altra cosa. Quando gli Dei, guidati da Zeus, negarono agli uomini il fuoco (elemento essenziale per la loro sopravvivenza), Prometeo sfidò l’ordine divino, rubando la fiamma sacra per donarla alla gente. Lo fece spinto da un profondo senso di giustizia e altruismo. Senza che nessuno glielo avesse chiesto, si fece portavoce e difensore degli uomini, poveri e inermi. A ben vedere, non riusciva a voltarsi dall’altra parte. La reazione di Zeus fu immediata: lo punì incatenandolo a una roccia nel Caucaso, dove un’aquila gigantesca gli divorava ogni giorno il fegato, che ricresceva durante la notte. Una tortura senza fine, inflitta nonostante il gesto nobile.
Oggi, a pensarci bene, Prometeo è tra noi. Ha cambiato volto: ha una laurea, uno studio ben avviato, un’agenda fitta di impegni. È il commercialista, l’avvocato, il consulente del lavoro che risponde alle e-mail dei clienti la domenica mattina. È il libero professionista che prende le telefonate alle 22.00. È la persona che si fa carico dell’ansia e dei problemi degli altri, anche quando nessuno gliel’ha chiesto davvero, diventando così il salvagente, la guida, il sostegno. Perché pagare uno psicologo, quando c’è lui? Ma cosa si nasconde dietro tutto questo? Un’ennesima trappola mentale, che ci risucchia come un mulinello in mare aperto. Tecnicamente, è definita la sindrome del salvatore.