Diritto del lavoro e legislazione sociale
28 Ottobre 2025
L’evoluzione normativa e giurisprudenziale ha trasformato il ruolo del committente, che da soggetto esterno all’appalto diviene garante della sicurezza dei lavoratori indiretti. Dalla direttiva 89/391/CEE al D.Lgs. 81/2008, la prevenzione diventa cooperazione.
L’esternalizzazione dei processi produttivi ha trasformato profondamente il concetto di ambiente di lavoro, che oggi non coincide più con l’impresa singola ma con una rete di soggetti interconnessi. Appaltatori, subappaltatori e committenti condividono spazi, attività e rischi, rendendo necessaria una visione integrata della prevenzione. Il committente non può più limitarsi a un ruolo passivo: egli diventa parte attiva del sistema di sicurezza, responsabile del coordinamento delle misure e della vigilanza sull’attuazione degli obblighi.
Direttiva 89/391/CEE: il principio europeo di cooperazione – La direttiva-quadro 89/391/CEE, adottata nel 1989, ha segnato la svolta nell’approccio alla sicurezza in appalto. Essa riconosce la compresenza di lavoratori appartenenti a imprese diverse nello stesso luogo di lavoro, imponendo cooperazione e coordinamento tra i diversi soggetti, indipendentemente dal tipo di contratto.
L’art. 6, par. 4 introduce un approccio pragmatico: la tutela dei lavoratori prescinde dagli schemi giuridici e si fonda sulla natura dell’attività svolta e sui rischi reali che essa comporta. Questo modello supera le interpretazioni formali, attribuendo responsabilità anche a chi esercita un potere organizzativo di fatto, e non solo giuridico.
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