Società e contratti
09 Maggio 2025
Con la recente sentenza n. 3625/2025 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione sono nuovamente intervenute sul delicatissimo tema della responsabilità fiscale degli ex soci di società di capitali cancellate dal Registro delle Imprese.
Il nodo che le Sezioni Unite hanno provato a sciogliere riguarda, in particolare, gli effetti processuali dell’estinzione dell’ente societario e le possibili conseguenze sia processuali che patrimoniali per gli ex soci e i liquidatori.
Com’è noto, la riforma del diritto societario del 2003 ha attribuito alla cancellazione dal Registro delle Imprese delle società di capitali un’efficacia costitutiva e, su tale questione, sia la giurisprudenza che la dottrina tributaria si sono più volte interrogate su chi debba rispondere degli eventuali debiti tributari non soddisfatti dalla società.
Il legislatore tributario, nel tentativo di tutelare gli interessi erariali, è intervenuto con l’art. 28, c. 4 D.Lgs. 175/2014, introducendo la cosiddetta “sopravvivenza fiscale” della società ai soli fini delle notifiche degli atti di provenienza dagli uffici fiscali (in particolare, Entrate e Riscossione).