Imposte dirette
06 Giugno 2025
La Cassazione, con l’ordinanza 26.05.2025, n. 11917, chiarisce che la rilevanza fiscale di una sopravvenienza attiva decorre dal deposito della sentenza, salvo sospensione dell’efficacia esecutiva della stessa.
Il deposito della sentenza è alla base della rilevanza fiscale del componente reddituale salvo che la medesima non venga sospesa. La Cassazione, con l’ordinanza 26.05.2025, n. 11917, si è pronunciata in ordine al periodo di competenza fiscale di una sopravvenienza attiva derivante da una sentenza favorevole al contribuente.
Il caso in controversia ha riguardato il reddito di una società, alla quale era stata imputata l’omessa dichiarazione di sopravvenienze attive costituite da somme che essa aveva, in un primo tempo, corrisposto a un istituto di credito in forza di un rapporto di conto corrente e delle quali era stata successivamente ordinata in giudizio la restituzione in quanto concernenti debiti per interessi a tasso anatocistico.
Per la giurisprudenza della Cassazione, con orientamento che può dirsi consolidato, una sopravvenienza attiva dev’essere assoggettata a imposizione con riferimento all’esercizio in cui la posta attiva acquista certezza e, in linea con tale impostazione, la Corte ha già nel passato chiarito che, laddove la sopravvenienza consista nel venir meno di un costo già contabilmente rappresentato, rileva il momento in cui viene acquisita la giuridica certezza dell’inesistenza della posta passiva, vale a dire quello in cui si è verificato il fatto di gestione che ha prodotto il suo venir meno (così Cass. n. 20608/2023)