Società e contratti
07 Giugno 2025
La riforma del diritto societario del 2004 ha invertito le preferenze imprenditoriali a favore delle S.r.l., con importanti conseguenze anche sui controlli di gestione.
Le società per azioni in Italia sono praticamente dimezzate negli ultimi 20 anni, passando da 61.044 a 33.684 unità. E nel frattempo le S.r.l., comprese le S.r.l.s., sono raddoppiate passando da 1 milione a quasi 2 milioni di unità. Chi lavora nel settore lo ha percepito con i propri occhi, ma osservare i dati ufficiali di Unioncamere fa comunque un certo effetto. Il successo delle società a responsabilità limitata a discapito della società per azioni è stato spinto senza dubbio da un impianto normativo che, nel tempo, ha reso la S.r.l. uno strumento incredibilmente versatile e, per molti versi, più agile e anche economico.
Le ragioni di questa trasformazione sono molteplici e affondano le radici nella riforma del 2004, per poi essere amplificate da interventi successivi. La riforma ha introdotto nelle S.r.l. elementi di snellezza procedurale impensabili anche tutt’ora per la S.p.A., come la possibilità di optare per modelli di amministrazione disgiuntiva o congiuntiva in alternativa al rigido Consiglio di amministrazione o la facoltà di assumere decisioni dei soci mediante consultazione scritta, sebbene questa opzione, nella prassi, non abbia mai veramente decollato.