Consulenza aziendale, commerciale e marketing

19 Marzo 2025

Supporto AI per l’attività contabile di uno studio di commercialisti

Continua il nostro viaggio tra le funzionalità dell’AI che possono aiutare concretamente lo studio del commercialista nelle attività contabili. In questa puntata parliamo dei dichiarativi fiscali.

Predisposizione automatica dei dichiarativi: velocità e precisione mai viste prima – I software basati su AI sono oggi potenzialmente in grado di elaborare modelli come il 730, il Modello Redditi e l’Iva, recuperando le informazioni direttamente dalla contabilità e dai documenti del cliente. Ma la vera rivoluzione sta nelle capacità predittive e di ottimizzazione: questi sistemi non si limitano a compilare i campi, ma suggeriscono strategie di ottimizzazione fiscale, simulano scenari alternativi e identificano potenziali criticità. Ad esempio, l’AI può analizzare lo storico delle dichiarazioni precedenti, confrontandolo con la situazione attuale, e suggerire automaticamente deduzioni o detrazioni che potrebbero essere sfuggite. Può inoltre simulare diverse scelte fiscali, permettendo al professionista di consigliare al cliente la strategia più vantaggiosa.

Questo approccio non solo riduce i tempi di preparazione (con risparmi stimati tra il 40% e il 60%), ma eleva anche la qualità della consulenza offerta, trasformando un adempimento burocratico in un’opportunità di pianificazione strategica. Per queste attività, Gemini (Google AI) e ChatGPT (OpenAI) offrono funzionalità particolarmente avanzate grazie alla capacità di elaborare complessi calcoli e simulazioni. Il vero limite, come vedremo, è la qualità dei dati su cui sono stati addestrati.

Controlli preventivi e diagnostici avanzati – Gli accertamenti fiscali rappresentano uno degli incubi ricorrenti sia per i commercialisti che per i loro clienti. L’intelligenza artificiale offre oggi strumenti sofisticati per ridurre drasticamente questo rischio, grazie a controlli preventivi e diagnostici automatizzati di estrema precisione.

Gli algoritmi AI sono in grado di analizzare migliaia di parametri e variabili, confrontandoli con database normativi costantemente aggiornati, per identificare potenziali anomalie o incongruenze prima della trasmissione telematica. Ma non si limitano a segnalare il problema: suggeriscono anche possibili soluzioni e azioni correttive, basandosi su casi simili risolti in precedenza.

In quest’area, assistenti AI come Claude (Anthropic) e Perplexity AI dimostrano particolari punti di forza, grazie alla loro capacità di analisi contestuale e predittiva. Anche in questo caso la qualità del dato determina l’affidabilità degli output.

Miglioramento della qualità del servizio – L’intelligenza artificiale non si limita a rendere più efficienti i processi, ma ne può migliorare anche la qualità, tramite:
maggiore accuratezza. La riduzione degli errori manuali si traduce in una contabilità più precisa e affidabile;
tempestività. Le informazioni sono disponibili in tempo reale, permettendo decisioni più rapide e informate;
personalizzazione. I servizi possono essere calibrati in base alle specifiche esigenze di ciascun cliente;
proattività. Il professionista può anticipare problemi e opportunità, anziché limitarsi a reagire agli eventi.

Limiti attuali: una visione realistica – Nonostante gli indubbi vantaggi, è importante mantenere una visione realistica delle attuali capacità dell’intelligenza artificiale nel settore contabile e fiscale. La personalizzazione della knowledge su cui l’AI si fonda è fondamentale: gli strumenti generalisti che abbiamo citato (ChatGPT, Claude, Perplexity e Gemini) sono potenzialmente già in grado di operare nella direzione indicata; il vero problema è la qualità dei dati su cui sono stati addestrati (presi dal web), con conseguente rischio di errori (c.d. “allucinazioni”) che rendono i risultati poco affidabili e quindi soggetti a severi controlli da parte del professionista prima di poterli utilizzare.

L’AI resta ancora uno strumento di supporto che velocizza, ma non può e non deve sostituire l’attività del professionista e dei suoi collaboratori.

Siamo ancora in una fase di work in progress e probabilmente da qui a pochi anni, se non mesi, la situazione sarà più matura per poter concretamente ridurre del 50-60% il tempo dedicato a determinate attività chiamate commodity. La raccomandazione, in ogni caso, è di affidarsi sempre a strumenti professionali e specialistici della materia di interesse, piuttosto che a strumenti generalisti che possono far sicuramente risparmiare tempo per alcune fasi delle attività, ma non certo automatizzare l’intero processo.

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