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11 Ottobre 2025

Transizione 4.0: continuità e discontinuità tra 2024 e regime 2025

La legge di Bilancio 2025 riforma il credito d’imposta “Transizione 4.0”: gli investimenti prenotati entro il 2024 restano nel vecchio regime, mentre dal 2025 si applica un nuovo sistema selettivo, con adempimenti GSE e plafond annuale.

La legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) ha profondamente modificato la disciplina del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali “Industria 4.0”. Il nuovo impianto normativo, strutturato nei cc. 445-448 dell’art. 1, ha sostituito la precedente formulazione dell’art. 1, c. 1057-bis L. 178/2020, scindendone la disciplina in 2 segmenti distinti: il c. 1057-bis (che continua a regolare gli investimenti effettuati fino al 31.12.2024) e il nuovo c. 446 (che disciplina quelli realizzati a partire dal 1.01.2025). Questa differenziazione, che è stata introdotta per razionalizzare il ciclo agevolativo, ha reso indispensabile chiarire la sorte degli investimenti prenotati entro la fine del 2024 ma realizzati successivamente.

Il legislatore, attraverso il combinato disposto del D.M. 24.04.2024, del D.D. MIMIT del 15.05.2025 e della risoluzione Agenzia delle Entrate 11.06.2025 n. 41/E, ha confermato la validità della prenotazione ai fini dell’imputazione al 2024. Pertanto, gli investimenti per i quali, entro il 31.12.2024, risultano l’accettazione dell’ordine da parte del fornitore e il pagamento di acconti almeno pari al 20% del costo, continuano a essere considerati investimenti 2024, anche se completati nel 2025 ovvero entro il 30.06.2026.

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