Diritto privato, commerciale e amministrativo
09 Ottobre 2025
La tutela dell’affidamento, riconosciuta dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Giustizia UE, è condizione essenziale dello Stato di diritto. Tuttavia, permane una disparità tra tributi nazionali e unionali, in contrasto con il principio di uguaglianza.
In ordine alla tutela dell’affidamento deve essere preliminarmente sottolineato come per la Corte Costituzionale (sentenza n. 108/2019) essa costituisca“una condizione essenziale della vita associativa e una ricaduta e declinazione soggettiva della certezza del diritto, la quale a sua volta integra un elemento fondamentale e indispensabile dello Stato di diritto, connaturato tanto all’ordinamento nazionale, quanto al sistema giuridico sovranazionale” (si vedano anche le sentenze della Corte Costituzionale nn. 267/2017 e 154/2017).
A livello comunitario in ordine al principio del legittimo affidamento, il leading case è costituito dalla sentenza 14.12.2006, nei procedimenti riuniti da C-181/04 e C-183/04, nell’ambito delle quali alla Corte di Giustizia era stato chiesto di esprimersi in ordine al principio della certezza del diritto e di tutela del legittimo affidamento nel caso di un contribuente che, in conformità alle indicazioni dell’Autorità competente, non aveva applicato l’Iva a favore del contribuente (par. 27) ritenendo che “il principio dell’affidamento non consente di esigere il pagamento a posteriori dell’Iva che il soggetto passivo non ha ripercosso sulla sua controparte contrattuale durante gli esercizi controversi e non ha versato all’Amministrazione tributaria, allorché il comportamento di quest’ultima nel corso di vari anni ha fatto sorgere nel soggetto passivo il legittimo convincimento di non essere tenuto a ripercuotere l’imposta”.
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