Diritto privato, commerciale e amministrativo
12 Luglio 2025
I contribuenti attendono spesso Faq e circolari prima di applicare le norme, ma tali atti non hanno valore giuridico vincolante. Lo ricorda l’Agenzia delle Entrate e lo conferma il Consiglio di Stato: solo la legge stabilisce le regole del gioco.
Da parecchio tempo, oramai, i contribuenti e per loro i professionisti che li assistono, reagiscono a una nuova norma di legge con una sorta di “stato di attesa” e rinviano la loro attenzione alle attese circolari, note, risposte frequenti, diramate dall’Ente interessato.
Giungono in queste ore alcune prese di posizione che, nella loro ovvietà, hanno il pregio di ricordare ai destinatari delle disposizioni, quale è il grado di valenza e quanto possano essere impegnative le interpretazioni amministrative.
Con l’interpello 23.06.2025, n. 167 l’Agenzia delle Entrate sottolinea che “le risposte alle Faq svolgono una funzione eminentemente pratica e non possono essere assimilate a una fonte del diritto, né primaria, né secondaria”. Ed ancora, aggiunge l’Agenzia “Neppure possono essere considerate affini alle circolari, dal momento che non costituiscono un obbligo interno per gli organi amministrativi. In difetto dei necessari presupposti legali, esse non possono costituire neppure atti di interpretazione autentica”.
Per il TAR del Lazio, invece (sentenza 27.12.2022, n. 17581), le risposte dell’Amministrazione ai quesiti frequenti (Faq), pur non avendo pacificamente efficacia innovativa della lex specialis, contribuiscono “a fornire utili indicazioni di carattere applicativo sulle regole date” e non possono essere considerate “tamquam non essent”.
Di diverso parere il Consiglio di Stato (Sez. IV, sentenza 30.08.2023, n. 8065) che, nel riformare la precitata sentenza afferma che “le Faq sono sconosciute all’ordinamento giuridico, in particolare all’art. 1 delle preleggi al Codice Civile. Esse svolgono una funzione eminentemente pratica né, in genere, indicano elementi utili circa la loro elaborazione, la procedura o i soggetti che ne sono i curatori o i responsabili. Non sono pubblicate a conclusione di un procedimento predefinito dalla legge. È quindi da escludere che le risposte alle Faq possano essere assimilate a una fonte del diritto, né primaria, né secondaria. Neppure possono essere considerate affini alle circolari, dal momento che non costituiscono un obbligo interno per gli organi amministrativi. In difetto dei necessari presupposti legali, esse non possono costituire neppure atti di interpretazione autentica”.
E allora, sbagliano i contribuenti che per applicare una disposizione normativa si rifanno a circolari, note, Faq, comunicati stampa? Indubbiamente non sbagliano purché non dimentichino che i documenti citati altro non fanno che esprimere il parere dell’Amministrazione interessata, non impegnano gli esterni a essa, danno una indicazione concreta di come potrebbe svilupparsi un eventuale contenzioso.
Insomma, è la legge a stabilire le regole del gioco ma non sempre i giocatori hanno pari opportunità.