Imposte dirette

07 Ottobre 2025

Warrant e piani di incentivazione: sono reddito di lavoro dipendente

L’Agenzia delle Entrate chiarisce che i proventi dei warrant concessi a manager e dipendenti, non qualificabili come carried interest, rientrano nei redditi di lavoro dipendente e sono soggetti a tassazione ordinaria.

I proventi derivanti dall’esercizio di warrant emessi a favore di amministratori e dipendenti, se strettamente collegati alla posizione lavorativa dei beneficiari e non configurabili come diritti patrimoniali rafforzati ai sensi dell’art. 60 D.L. 50/2017, devono essere qualificati come redditi di lavoro dipendente e, in quanto tali, assoggettati a tassazione ordinaria mediante ritenuta alla fonte. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello 2.10.2025, n. 258.

Nel caso esaminato, una società, nata a seguito di scissione e successivo ingresso di primari investitori finanziari, deliberava un piano di incentivazione basato sull’emissione di warrant destinati ad amministratori e dipendenti selezionati, con l’obiettivo di allineare gli interessi dei manager a quelli degli investitori. I manager sottoscrivevano i warrant, corrispondendo un importo (“Warrant Granting Price”) frutto di libera negoziazione, e si esponevano ai relativi rischi di perdita in caso di cessazione del rapporto o mancata maturazione dei diritti. L’esercizio dei warrant era subordinato al verificarsi di un evento di liquidità (cessione del capitale sociale agli investitori subentranti), con conseguente riconoscimento ai manager del cosiddetto “Warrant Money”, proporzionato all’incremento di valore della società.

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