Imposte dirette

07 Dicembre 2023

Adempimento collaborativo, nuove competenze ai professionisti

Il nuovo adempimento collaborativo ridisegnato dalla delega di riforma fiscale sarà ampliato e aprirà alla certificazione di commercialisti e avvocati sulla base di criteri di qualificazione ancora in corso di definizione.

Il 16.11.2023, il Governo ha approvato lo schema di decreto legislativo che ridisegnerà l’adempimento collaborativo di cui al D.Lgs. 128/2015 seguendo le indicazioni previste dalla legge delega 111/2023. Tra gli aspetti più rilevanti del decreto citiamo:

  • il cronoprogramma per l’ampliamento dei requisiti di accesso;
  • l’introduzione di un regime opzionale di adozione del sistema di controllo del rischio fiscale riservato ai contribuenti che non possiedono i requisiti per aderire al regime di adempimento collaborativo;
  • nuove modalità di certificazione a cura di professionisti indipendenti.

Per ciò che attiene al primo punto, all’art. 7 D.Lgs. 128/2015 sarà aggiunto il comma 1-bis. La norma introduce la riduzione progressiva delle soglie per l’accesso al regime per i contribuenti che conseguono un volume di affari o di ricavi almeno pari a 750 milioni di euro per il 2024, 500 milioni dal 2026 e 100 milioni dal 2028.

La norma specifica che il parametro di riferimento è il più alto tra i ricavi secondo corretti principi contabili nell’anno precedente e il volume di affari (dichiarazione Iva) nell’anno solare precedente e nei 2 anteriori. Il regime è esteso a tutti i soggetti che aderiscono alla tassazione di gruppo e adottano un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale certificato.

I contribuenti che non possiedono i requisiti per l’accesso al regime di adempimento collaborativo potranno aderire al nuovo regime opzionale di adozione del sistema di controllo del rischio fiscale irrevocabile per 2 anni. Tale regime consente la riduzione delle sanzioni amministrative a 1/3 e alla non punibilità di taluni reati fiscali relativi ai componenti attivi per le violazioni relative a rischi fiscali comunicati preventivamente. Gli aspetti applicativi sono riservati a un futuro decreto attuativo.
È del tutto evidente che l’applicazione del decreto comporterà un’esplosione del numero di contribuenti che sceglieranno l’adempimento collaborativo o il sistema di controllo del rischio fiscale.

Lo schema di decreto propone di spostare la validazione dall’Agenzia delle Entrate a professionisti indipendenti, evitando così oneri per lo Stato e creando nuove opportunità per i professionisti. Lo schema di decreto propone, quindi, che la certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, coerente con apposite linee guida di prossima emanazione, sia certificato, anche in ordine alla sua conformità ai principi contabili, da parte di professionisti indipendenti già in possesso di una specifica professionalità iscritti all’albo degli avvocati o dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Saranno appositi regolamenti, emanati su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro della Giustizia e sentiti i rispettivi ordini professionali, a disciplinare i requisiti dei professionisti.

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