Imposte dirette

28 Marzo 2024

Finanziamenti tra società residente e non residente: no tasso legale

La Corte di Cassazione, con la sentenza 20.03.2024, n. 7421, si è pronunciata sulla portata delle prescrizioni dell’art. 89 del Tuir in ordine al tasso di interesse applicabile in regime d’impresa sui finanziamenti intercorsi tra una società controllante e società collegate estere.

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 7421/2024 dapprima analizza la prescrizione dell’art. 89, c. 5 del Tuir, sulla base di un esame che prospetta un valore ermeneutico di portata generale e che, quindi, va oltre lo specifico caso in controversia, poi dirime la controversia in ordine al rapporto di specialità tra gli artt. 89, c. 5 e 110, c. 7 del Tuir in tema di transfer pricing tra società controllante residente e società collegate estere.

In ordine all’art. 89 del Tuir la Cassazione sottolinea come esso fissi la regola generale per la quale gli interessi attivi concorrono alla formazione del reddito d’impresa secondo la remunerazione pattuita tra le parti del contratto di finanziamento. Soltanto nel caso in cui la misura della remunerazione non sia pattuita in forma scritta, gli interessi attivi si computano al saggio legale, a norma del c. 5.

Ne deriva che ai fini della determinazione del tasso di interesse rilevante nell’ambito del reddito d’impresa assumono piena rilevanza le pattuizioni contrattuali purché risultanti per iscritto. Nel caso opposto, si presume, senza possibilità di fornire prova contraria, che il rapporto finanziario sia fruttifero sulla base del tasso di interesse legale.

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