Accertamento, riscossione e contenzioso

16 Maggio 2025

Il “magazzino” della (impossibile) riscossione

Il c.d. “magazzino della riscossione” registra un costante incremento, con tutto quello che ne consegue in termini di impatto sui conti pubblici.

I dati aggiornati a gennaio 2025 evidenziano un carico contabile residuo dei ruoli affidati dagli enti creditori, prima ai concessionari privati, poi a Equitalia e infine all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, nel periodo 1.01.2000 – 31.01.2025, di 1.279,8 miliardi di euro, dei quali 1.272,9 miliardi relativi a carichi affidati dal 1.01.2000 al 31.12.2024 (comprensivi anche dei carichi relativi agli ambiti provinciali della Regione Siciliana affidati fino al 30.09.2021 a Riscossione Sicilia S.p.A.). L’importo dei crediti residui è già al netto degli importi:

– annullati con provvedimenti di sgravio in autotutela emessi dagli enti creditori o per effetto di decisioni dell’Autorità Giudiziaria, in quanto non dovuti dai contribuenti;

– riscossi tempo per tempo, anche a seguito degli istituti di definizione agevolata introdotti dal legislatore negli ultimi anni;

– annullati (quota “sanzione”) per effetto dell’integrale pagamento delle somme dovute per le varie edizioni di definizione agevolata;

– annullati a seguito dello “stralcio” dei carichi di importo residuo fino a 1.000 euro, affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 (art. 4 D.L. 119/2018);

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