Amministrazione del personale
02 Aprile 2025
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti di utilizzo del congedo parentale, escludendo l’abuso quando l’assenza è motivata da gravi esigenze familiari.
Con l’ordinanza 16.03.2025, n. 6993 la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, è tornata a esprimersi su un tema che interseca diritto, relazioni familiari e organizzazione del lavoro: l’uso legittimo del congedo parentale.
Il caso riguardava un lavoratore licenziato dopo essere partito per il Marocco durante un periodo di congedo, inizialmente richiesto per stare con il figlio. L’azienda riteneva che si fosse trattato di un comportamento scorretto, tale da compromettere il rapporto fiduciario. Secondo la tesi datoriale, l’allontanamento del dipendente, seppur temporaneo, era incompatibile con la finalità assistenziale che la legge attribuisce al congedo.
La Corte d’Appello aveva però ritenuto fondata la giustificazione fornita: la madre del lavoratore si trovava in condizioni gravi e il viaggio rispondeva a una necessità documentata e urgente. Da qui la decisione di ordinare la reintegrazione del lavoratore e il risarcimento del danno, con annullamento dei provvedimenti disciplinari.