Amministrazione del personale

28 Maggio 2025

Licenziamento via WhatsApp: cosa serve per renderlo valido

Il Tribunale di Napoli Nord chiarisce i requisiti minimi che rendono legittima una comunicazione di recesso trasmessa tramite app di messaggistica, purché rispetti la funzione informativa prevista dalla legge.

La sentenza del Tribunale di Napoli Nord 16.04.2025, n. 1758 interviene su un punto sempre più ricorrente nei rapporti di lavoro: la validità formale del licenziamento comunicato tramite WhatsApp.

Il giudice ha confermato che, per rispettare l’art. 2 L. 604/1966, la comunicazione deve presentarsi in forma scritta e deve contenere le generalità delle parti, gli estremi del rapporto di lavoro, la data del recesso e la motivazione specifica.

In assenza di questi elementi, l’atto risulterebbe inefficace. La modalità digitale, se dotata di queste caratteristiche e recapitata in modo documentabile al destinatario, è stata considerata idonea.

Funzione garantista della forma scritta – Il giudice ha chiarito che il contenuto prevale sulla modalità tecnica. La forma scritta ad substantiam, prevista dalla normativa, ha la funzione di tutelare entrambe le parti attraverso la trasparenza dell’atto e la tracciabilità dell’intenzione. Il mezzo digitale può assolvere pienamente questa funzione, a patto che sia dimostrabile l’avvenuta ricezione da parte del lavoratore.

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