Accertamento, riscossione e contenzioso

03 Maggio 2024

Nuova veste dell’autotutela dopo la riforma

La legge delega di riforma fiscale tra le tante innovazioni si è posta anche una finalità di carattere primario avente ad oggetto il potenziamento concreto dell’istituto della autotutela. Ma si otterranno i risultati sperati?

Con il D.Lgs. 30.12.2023, n. 219 è stata data attuazione alla delega per la riforma fiscale. In pratica, risultano essere state introdotte modifiche piuttosto rilevanti in seno allo Statuto dei diritti del contribuente, in cui risulta ricompresa anche la disciplina dell’autotutela, sia nella sua forma “obbligatoria”, che nella sua declinazione “facoltativa”.

Già nella Relazione illustrativa allo schema di decreto legislativo si pone in evidenza come la legge delega abbia conferito espressamente al Governo il mandato a potenziare l’esercizio del potere di autotutela, estendendone l’applicazione agli errori manifesti, con riferimento “alle valutazioni di diritto e di fatto operate”.

La finalità primaria di tale intervento sembrerebbe diretta a realizzare, in concreto, la tanto proclamata relazione di parità e correttezza nei rapporti tra Fisco e contribuente, ma è innegabile che, nel caso in cui la riforma si presti a una concreta attuazione, comporti di conseguenza anche importanti riflessi di carattere deflattivo del contenzioso, atteso che, finora, a fronte di un atto palesemente illegittimo, qualora il contribuente ne richieda l’annullamento in autotutela all’Amministrazione, la stessa abbia di fatto ignorato tali istanze costringendo il contribuente a proporre in ultima istanza ricorso giurisdizionale.

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