Diritto del lavoro e legislazione sociale
08 Maggio 2025
La Corte di Cassazione, con ordinanza 26.04.2025, n. 10994, ha chiarito che i crediti previdenziali non determinati nel quantum seguono la prescrizione ordinaria.
Alla base della vicenda esaminata dalla Corte di Cassazione vi è il ricorso di alcuni lavoratori che avevano ricevuto un’indennità di mobilità inferiore rispetto a quanto ritenevano spettante. Secondo la loro ricostruzione, l’Inps aveva omesso di considerare nella base di calcolo voci retributive fisse e continuative come l’indennità di trasferta, l’indennità di mensa e l’EDR. Elementi che, a loro giudizio, avrebbero inciso sulla corretta determinazione della retribuzione globale di fatto.
In primo e secondo grado, le loro domande erano state respinte: la Corte d’Appello di Napoli aveva ritenuto prescritti i crediti, applicando il termine breve di 5 anni previsto per le prestazioni periodiche, e aveva giudicato insufficienti le prove documentali offerte. La Corte di Cassazione, però, ha ribaltato la decisione dei giudici di merito.
Il pagamento parziale non determina la liquidità del credito – Uno snodo centrale dell’ordinanza riguarda il significato da attribuire alla parzialità del pagamento. La Corte precisa che l’erogazione di una parte della somma dovuta non rende automaticamente liquido il residuo, se quest’ultimo necessita ancora di una verifica puntuale nel merito.