Diritto del lavoro e legislazione sociale

09 Ottobre 2025

Trattenuta prima della sanzione? La Cassazione dice no

La Suprema Corte annulla la procedura del datore di lavoro: l'ordinanza 2.10.2025, n. 26607 ribadisce che ogni trattenuta retributiva per danni deve seguire rigorosamente il percorso disciplinare previsto dalla legge.

Una recente pronuncia della sezione lavoro della Corte di Cassazione riporta l’attenzione su un tema tanto delicato quanto ricorrente nelle relazioni aziendali: il confine tra il legittimo esercizio del potere disciplinare del datore di lavoro e la tutela dei diritti retributivi del lavoratore.

L’ordinanza 2.10.2025, n. 26607 offre indicazioni precise sulla corretta sequenza procedurale che deve essere rispettata quando si verifica un danno causato dal dipendente durante l’attività lavorativa.

Vicenda al centro della controversia – Il caso trae origine da un rapporto di lavoro a tempo determinato nel settore dell’autotrasporto e della logistica, dove un addetto al magazzino aveva provocato un danneggiamento a un muletto aziendale. L’azienda aveva reagito su 2 fronti: da un lato, contestando formalmente il fatto con un rimprovero scritto, dall’altro, trattenendo dalla busta paga del dipendente 2 importi distinti a titolo di risarcimento. La sequenza temporale degli eventi si è rivelata determinante: la prima trattenuta era stata effettuata addirittura prima che al lavoratore venisse notificata la sanzione disciplinare, mentre la seconda era intervenuta successivamente alla comunicazione del provvedimento. Il dipendente aveva quindi richiesto al Tribunale di Bergamo l’accertamento dell’illegittimità di entrambe le operazioni. Dopo un primo grado sfavorevole, la Corte d’Appello di Brescia aveva accolto parzialmente le ragioni del lavoratore, ordinando la restituzione della prima somma trattenuta, ma confermando la legittimità della seconda.

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