Immobiliare

22 Maggio 2025

Si alla cedolare secca per l’inquilino impresa

La Cassazione, con due recenti sentenze, conferma la possibilità di opzione per il regime della cedolare secca in caso di locazione di immobile abitativo nei confronti di impresa.

La cedolare secca continua a far discutere. L’art. 3 D.Lgs. 23/2011 ha introdotto, per le locazioni di immobili ad uso abitativo, in alternativa al regime ordinario di tassazione Irpef, il regime facoltativo ed opzionale della cosiddetta cedolare secca, che comporta una flat tax del 10% per le locazioni a canone concordato e del 21% per le locazioni a canone libero. La tesi dibattuta che stiamo per commentare riguarda la possibilità di optare per tale regime agevolato nel caso in cui il proprietario stipuli un contratto di locazione per un immobile ad uso abitativo nei confronti di un inquilino-impresa che, a sua volta, lo destini al soddisfacimento delle esigenze abitative, per esempio, di un proprio dipendente o di un amministratore.

La norma non nega espressamente la possibilità dell’opzione, né sembra ritenere rilevante la qualifica dell’inquilino, essendo ritenuto prevalente l’uso abitativo dell’immobile. Non devono trarre in inganno le disposizioni dell’art. 3, c. 6, quando fanno riferimento al divieto di applicazione della cedolare alle locazioni di immobili ad uso abitativo effettuate in regime di impresa o arti e professioni. In tal caso, la qualifica si riferisce al proprietario (locatore) e non al locatario.

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.

C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1

© 2025 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits